domenica 27 settembre 2015

Terra Insieme, parte prima: le origini!



Adesso che è attivato il reindirizzamento sul nuovo sito, provvisorio ma attivo e pubblico, che ho realizzato direttamente on line con Wix, le vecchie pagine di www.terrainsieme.net non si vedono più. Se però si condivide il link in un social network, per quegli strani meccanismi che la rete usa quando mette insieme i frammenti delle nostre navigazioni e azioni sul web, salta fuori una fotografia che stava nel sito vecchio e che, una volta tanto è, tra le tante possibili, la più adatta di tutte.
Era il giugno 2012 e incontravamo i ragazzi di prima della scuolamedia di Urago d’Oglio (che allora stava provvisoriamente dentro l’oratorio, da cui il campo di calcio che si vede dietro!). Con loro, durante tre brevi incontri, avevamo iniziato una collaborazione realizzando un piccolo film, sul tema del denaro.
Erano i primi, incoraggianti atti di un progetto radicato al territorio, ma aperto al mondo globale, che in seguito avremmo pensato di chiamare “Terra insieme”, fortemente voluto da Fausto Filippini, che si vede nella foto seduto su una panchina, con due ragazzi. Pochi giorni dopo, quei ragazzi avrebbero partecipato a un corso di video d’animazione tenuto da un gruppo di docenti, ragazzi e bambini provenienti dal Media Education Centre di Belgrado, condotti da Miomir Raicevic, durante quello che, per vicissitudini varie, non riuscì ad essere quel meeting internazionale che avremmo voluto, ma ugualmente lasciòil suo segno.
Tante cose stavano partendo quando, pochi mesi più tardi, improvvisamente Fausto ci lasciò.

Per un po’ si era continuato a portare avanti varie attività iniziate insieme. Poi, mentre altre idee lanciate da Fausto proseguivano in quel territorio, a cavallo tra le provincie di Bergamo e Brescia, intoppi e problemi si susseguivano, fino alla chiusura della sede di Urago di Coop VicinatoLombardia, che era stata la nostra base.

Oggi, anche in memoria di Fausto, il progetto Terra Insieme è ripartito:
Gruppo di lavoro. Siamo professionisti che scelgono di fare causa comune, secondo i criteri esposti nel Manifesto! 
Impegno culturale. Crediamo nella cittadinanza attiva e nella collaborazione tra le persone e i popoli, nell'utilizzo consapevole e propositivo della tecnologia, oltre i consumi individuali, la dispersione e lo spreco. 
Strumenti.  Stiamo lavorando per allestire e rendere disponibile un ambiente di condivisione e incontro, aperto al contributo di tutti, da qualsiasi parte del mondo, per scambiare idee, esperienze, progetti, conoscersi e fare insieme”.


Continua
 

venerdì 18 settembre 2015

Dove Cicciobello rinasce a nuova vita!

Succede che un giorno passiamo per Contrada del Cavalletto, nel centro di Brescia, e l'attenzione è attirata da una piccola vetrina che non avevamo mai notato, piena di giocattoli e di colori, ma soprattutto di bambole, bellissime, alcune davvero incredibili, che sembrano bambini veri.
La porta è semichiusa, ma vediamo che dentro c'è una donna dalla pelle nera. Ci vede e ci apre, ci fa entrare.
Incominciamo a parlare come se fossimo vecchi amici e ci racconta del perché in quel momento è piuttosto arrabbiata. È passato da poco un tipo che, osservando le bambole, le ha detto: “Non puoi averle fatte tu: i negri non hanno doti artistiche!
 

Non è per la parola “negro”, che anzi lei usa senza problemi, forse intuendo da straniera comunitaria (è francese, dalle Antille a Parigi!) che in italiano - prima che un piatto conformismo “politicamente corretto” ne mutuasse una accezione comunque negativa dalle cattive traduzioni dei film americani – in realtà non è necessariamente una brutta parola.
Ci racconta però di come è difficile condurre l'attività nel suo circolo affiliato all'ARCI in una città come Brescia, ci racconta dei suoi corrispondenti da Torino, da Bologna, dalla Germania.
Celine non è solo un'artista di quelle bambole che oggi vengono chiamate “reborn”, ma porta avanti nel suo piccolo laboratorio una cultura sistematica del riciclo, in particolare di bambole e giocattoli, mostrando come tutto si può recuperare, a livelli anche di ottima qualità. Così, accanto a splendide bambole da collezione, fatte da lei o provenienti da donazioni, in quelle stanze attendono piccole folle di vecchi Cicciobello dismessi, speranzosi di essere restituiti a nuova vita.
Le dico: “Se sei d'accordo, torno qui qualche volta e facciamo un piccolo film!” Perché c'è qualcosa di davvero bello da raccontare, nell'atelier Rêve des Rêves di Celine!