domenica 22 aprile 2012

Il ragno, la formica, la videocamera


Se ci si si pensa, è abbastanza bizzarro che nei libri sugli insetti pubblicati anche di recente, l'accessorio consigliato per osservarli dal vivo da vicino sia ancora la lente di ingrandimento, che si parli di fotografia come un passo tutto sommato successivo e un po' “professionale”, e che non si accenni minimamente all'uso possibile della videocamera. Cioè: anche tutti quei discorsi tecnici su luce, messa a fuoco, immagini mosse, con le videocamere amatoriali neanche si pongono: basta andare vicino e riprendere! E il risultato è molto spesso strabiliante, che solo 15 anni fa ci volevano attrezzature da Microcosmos!
Come la tecnologia non cambia la nostra vita! Nel senso che un approccio così normale. che apre in un attimo orizzonti e interessi, senza fatica, così come si guarda e si immagina, non entra nella testa di un sacco di gente, inclusi molti tra quelli che si riempiono la bocca di discorsi “2.0” (a proposito, ma quanti sanno che cosa vuol dire?).

In realtà è semplicissimo. Siamo usciti l'altro giorno con i bambini di prima elementare a cercare i piccoli animali nel giardino della scuola. I bambini trovavano, Paolo e la maestra inquadravano con macchina fotografica e videocamera, e tutti osservavamo in anteprima nei display LCD (molto meglio che una lente di ingrandimento!) le immagini che poi ieri abbiamo rivisto enormi, proiettate su uno schermo. Nel computer ci sono anche le figure di tante altre uscite di tanti altri bambini, così che possiamo osservare anche da altri punti di vista gli stessi ragni e insetti, o altri simili. Mentre guardiamo col visualizzatore di immagini del pc, ingrandiamo e vediamo benissimo particolari che sembrano incredibili: gli occhi, i peli, le antenne corte, le ventose sulle punta dei “piedi” del moscone; la zampe quasi trasparenti e il disegno geometrico sul dorso del ragno che a occhio nudo pareva piccolo e insignificante. Dalle riprese video, le “conversazioni” tra le formiche, quando si incontrano e parlano tra loro con le antenne.
I bambini intanto disegnano. Dovrebbero solo accennare, per poi fare meglio e colorare, mentre passiamo velocemente da una immagine all'altra, ma alcuni sono rapidissimi e già inseriscono con precisione i particolari, con un qualità sorprendente: “Fammi rivedere il ragno, fammi guardare di nuovo le zampe della formica!”
Riprenderemo qui il discorso, parleremo di come con naturalezza e proprietà entrano poi in gioco i libri e la rete. Ma intanto una bambina ha ritagliato il suo disegno, viene da me e me lo regala. Altri fanno lo stesso, ritagliando e incollando. Per esempio la formica, che noi avevamo osservato su un muro, è stata incollata sopra un un pezzo di prato. Bellissimi!

3 commenti:

  1. magnifico....questa è scuola ..scuola viva e del fare ...dell'esplorazione che è conaturata nei bambini ..quella che piace a loro ..quella che facilita l'apprendimento ...quella che coinvolge e quella che insegna ad amare la natura...è la scuola che mi piace ...immagino l'interesse dei bambini verso questa attività , il loro interesse e il loro coinvolgimento..
    bravo Paolo! ..ogni cosa che fai mi piace e mi insegna ..mi aiuta a migliorare il mio modo di insegnare e di fare scuola ...grazie !!
    Elisa

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  2. Ciao, complimenti per il tuo blog e per il tuo lavoro! Volevo chiederti il permesso di utilizzare il disegno della formica sul fondo verde in un volantino di un'Associazione Culturale di cui sono presidente, sarebbe possibile? Mi piace moltissimo. Grazie in anticipo per la tua risposta, buona giornata
    Anna

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    1. Grazie per i complimenti. Dovrei riuscire presto a renderlo di nuovo vivo questo blog, che come avrai notato ultimamente è un po' fermo.

      Le cose che ho pubblicato qui sono foto mie fatte con i bambini e disegni dei bambini stessi. Puoi utilizzare quello che vuoi, possibilmente citando la fonte, secondo le regole di un corretto utilizzo della rete.

      Se poi mi vuoi anche raccontare qualcosa della tua associazione… Chi siete? Che cosa fate?

      Un caro saluto
      Paolo

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